Chiesa di San Carlo

Categoria Da visitare, Chiese e cappelle

Ubicata nella piazza ominima, fu edificata da Fabrizio Guarino, il quale, essendosi ammalato a Napoli, fece voto a San carlo di costruire una nuova chiesa se fosse guarito.
E' stata la seconda chiesa parrocchiale di Acquarica (dopo quella della Madonna dei Panetti) fino al 12 ottobre 1975.
Sulla facciata risalta il portale in pietra leccese con motivi geometrici e floreali. Nella trabeazione si legge una data: A.D.MDCLXI e la frase in latino "Qui ingreditur sine macula et operatur iustitiam salvabitur A.N.D 1661"

Al di sopra del portale c'è un grande finestrone ovale; il campanile si trova in fondo al lato sinistro della chiesa. Ci sono due campane; una reca la scritta "Piero Olita di Luigi 1849" e l'altra "gerardus Bruno a Vineola Figli A.D. 1772".
Nel 1664 fu aperta la cappella dedicata all'Annunziata nella parete destra ed allora fu costruita la navata destra collegata alla navata centrale mediante l'abbattimento della parete tra i pilastri di destra.
L'altare della cappella reca la scritta "Joannes Antonius De Capo sacellum hoc erexit 1664" Chiesa di San Carlo - Portale
Nel 1711 cadde il grande campanile fatto costruire dal Guarino, danneggiando gravemente l'edificio. Fu rifatta in tale circostanza la cella presbiteriale che presenta una volta a crociera, mentre la navata centrale ha volta a botte lunettata con spigolo alla leccese. Anche la navata minore ha il tetto a botte.
Lungo la parete sinistra ci sono tre altari a muro, con ricche decorazioni, dedicati rispettivamente alla Madonna del Rosaio, con un quadro della Vergine, probabilmente antriore al 1636, a San Carlo ed all'Immacolata.
Al centro della parete destra della chiesa spicca l'altare della Madonna del carmine (1881).
Sulla stessa parete sono conservate in nicchie di legno le statue di San Luigi (13 Giugno 1927) e di Sant'Antonio (restaurata nel 1939).
Sul lato sinistro del presbiterio, in alto si notano la loggetta dell'organo ed il pulpito, entrambi in legno.
Dal presbiterio si accede alla sagrestia, in cui si trova un lavabo in pietra tufacea del 1779 e quattro statue: Madonna dei Fiori in cartapesta del 1909, Madonna del Rosario in legno (1700), Madonna Immacolata in legno e Cristo Risorto in cartapesta.

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