Flora e fauna

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L'uomo col suo duro lavoro ha reso coltivabile buona parte della terra della provincia di Lecce, ottenendone i prodotti con i quali vivere. Adesso, perciò, il terreno è coltivato ad oliveti, vigneti, tabacco, cerali, pomodori ecc. Una volta però, nel Basso Salento dominavano i boschi di quercia e la macchia mediterranea; queste piante esitono anche oggi dove il terreno è rimaso incolto o adibito a pascolo.

Nelle zone di macchia si incontrano facilmente piante di timo, salvia, menta silvestre, origano (rienu): sono cespugli dallo stelo legnoso che non hanno bisogno di acqua e che perciò possono resistere alla siccità estiva.

Associati a questi arbusti ci sono anche i corbezzoli (urmeculi) che ci danno il noto frutto delle acche rosse, i rovi (scrasce) che portano in estate le more e i mirti (murteddha) con le bacche nere. Tra gli alberi a vegetazione spontanea ricordiamo: l'alloro, la quercia, l'olivastro, il leccio.

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Quasi inesistenti i boschi. Vegetano bene gli agrumi, crescono numerosi i fichi d'india. A primavera i campi, con i rossi papaveri, i gialli ranuncoli, le margherite e le primule, assumono aspetti multicolori. In autunno lungo le siepisi distinguono i ciclamini e diversi tipi di orchidee in miniatura.
D'estate sono comunissime le "code di lepre" ed alcune graminacee selvatiche, grossi cardi selvatici (carduni) dal bel fiore rosso; in autunno si raccolgono le "cicore reste" e si disotterrano i "pampasciuni" dai bulbi commestibili. Due piante che infestano la campagna sono la "spurchia" e la "gramigna".
Presso gli acquitrini e lungo i litorali sabbiosi vegeta ancora qualche "canneto"; i ginepri e i giunchi coprono le dune e si rivelano utili per fissare la sabbia. D'estate sulle dune sabbiose, cresce una specie di giglio selvatico chiamato "giglio di S.Patrizio". Frequenti sono le "ginestre spinose" con i loro piccoli bottoni gialli.
Più povero è il regno animale, a causa soprattutto del disboscamento e dell'uso indisciminato dei diserbanti. Ci sono ancora le volpi; rarisimi sono, ormai, i ricci, i tassi e le lepri. Qualche esmplare di lupo e di orso si faceva vivo fino ad un centinaio di anni fa. Anche le rane e i rospi stanno scomparendo, cè ancora qualche talpa.
Ogni hanno ritornano e poi ripartono le rondini e i tordi. Numerosi sono i passeri e le allodole, parecchie le gazze, poche invece le civette (cuccuvascie).
Fra i rettili sono comunissime le lucertole, frequenti anche i serpenti e rare le vipere. Anche le api sono sparite. Una specie di lumachine bianche (cozze piccinne) infesta le campagne, specie dopo la pioggia; più gustosi i "municeddhi", tipo di lumache di color bruno che durante l'estate si interrano e si chiudono con una pellicola bianca (cozze cu la panna). Dal mare vengono i tipici pesci, molluschi e crostacei della Puglia. Nelle grotte salentine, invece, vivono rarissimi ragni e crostacei.

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